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Metafore efficaci nella formazione esperienziale #7 La mitica… caccia al tesoro

Proprio questa grande flessibilità nella progettazione, rende questa attività molto adattabile e, per questo, proponibile in diverse situazioni. La cosa importante diventa, quindi, una puntuale e corretta definizione degli obiettivi formativi, intorno ai quali si svilupperà il progetto.

Settima puntata di “Metafore Efficaci”, per aiutare chi si occupa di formazione, dentro e fuori l’azienda, a scegliere attività e strumenti utili per raggiungere gli obiettivi formativi del vostro team. Nelle precedenti puntate abbiamo parlato di:

#1 – Orienteering
#2 – Dragon Boat
#3 – Drumming
#4 – Sailing
#5 – Cooking Experience
#6 – Rafting

L’obiettivo della rubrica è capire quali metafore possono essere utilizzate in modo efficace in un evento di formazione, costruito intorno a specifiche tematiche. Le attività prese in considerazione possono essere sportive, artistiche o di altro genere. Quello che accomuna tali attività è il fatto che hanno una durata di almeno due ore e vengono erogate all’esterno dell’azienda. Non parliamo, quindi, di giochi d’aula, small techniques o altre attività utilizzate per spezzare la continuità di un meeting o per sottolineare alcuni concetti espressi in una sessione d’aula.

Oggi vorrei approfondire un tema che ho chiamato “mitico” e che dà immediatamente un’idea del contenuto dell’attività: la Caccia al Tesoro, che in alcune sue versioni più naturalistiche e/o digitale, potrebbe essere definito anche come geocaching. E per gli anglofili possiamo sfoggiare l’etichetta dal sapore internazionale di Treasure Hunt.

Tra mito e modernità

Nell’immaginario collettivo, quando si pensa alla caccia al tesoro, la nostra mente si sposta velocemente verso storie di pirati e di tesori nascosti, maledizioni, e altre visioni forse troppo influenzate da una narrativa hollywoodiana. Oppure, in altri casi, è facile pensare a utili giochi di intrattenimento di giovani e bambini, ancora di salvataggio nei momenti di esasperazione di noi adulti che non abbiamo idea di come contenere l’esuberanza giovanile.
Se, da un lato, il concetto di “caccia al tesoro” sa un po’ di “vecchio”, dall’altro è invece un’attività molto coinvolgente che fa riferimento alle nostre ancestrali attitudini a cercare i pezzi mancanti e ad esplorare il territorio.
La sua versione più moderna e tecnologica – il geocaching – non ne cambia di molto i contenuti; piuttosto interviene sul packaging. Prendiamo una caccia al tesoro, aggiungiamo qualche scatolina di plastica, un GPS, uno o più trasmettitori e altre amenità digitali, e il gioco è fatto.

La caccia al tesoro in azienda

Se utilizzata in ambito aziendale, la caccia al tesoro può avere molte applicazioni interessanti. Infatti, oltre a un coinvolgimento emotivo di base grazie agli agganci emotivi che ci riportano a immaginarci come provetti Jack Sparrow ne “La maledizione della prima luna”, l’evento può essere costruito come una evoluzione di una sessione di orientamento.

Nella caccia al tesoro, infatti, troviamo tutti gli elementi che ci spingono a costruire un percorso che passa attraverso una serie di punti obbligati, con un possibile incremento della complessità generale, grazie all’inserimento di una serie di enigmi e quesiti che variano il ritmo del gioco e possono rendere più specifico lo sviluppo di determinate competenze. 

Un esempio per tutti. Immaginiamo di voler lavorare sulla collaborazione tra team diversi. Nell’ambito della ricerca, una volta trovato un punto, un team trova un indizio con una porzione di coordinate geografiche del punto successivo da raggiungere. Per avere le coordinate complete, tuttavia, deve contattare un altro team che nel frattempo ha trovato un’altra porzione delle coordinate. E così via…

Inoltre, il concetto del “tesoro” apre la possibilità alla costruzione di un ampio storytelling che contribuisce ulteriormente a creare aspettative e coinvolgimento dei partecipanti.

Dal punto di vista dell’efficacia delle metafore utilizzate, io addirittura ribalterei la prospettiva. Non un unico insieme di metafore fisse, ma una possibilità di scelta piuttosto ampia, sulla base degli obiettivi formativi, che permettono di modulare l’evento attraverso prove ed enigmi diversi che si innestano su un percorso di orientamento. Se si vuole lavorare sulla leadership, ci saranno regole di ingaggio che stimoleranno l’emersione e la gestione della leadership; se l’obiettivo è il problem solving, niente di meglio che far trovare nei box (scatole nascoste nei diversi check-point) una serie di quesiti da risolvere, che diventeranno il leitmotiv della giornata.

Quando utilizzarlo?

Proprio questa grande flessibilità nella progettazione, rende questa attività molto adattabile e, per questo, proponibile in diverse situazioni. La cosa importante diventa, quindi, una puntuale e corretta definizione degli obiettivi formativi, intorno ai quali si svilupperà il progetto.

A questo proposito, proprio mentre scrivo questo pezzo, sono coinvolto nell’organizzazione di una caccia al tesoro per un nostro cliente che ha chiesto un’attività “leggera, semplice e divertente per stimolare l’interazione tra persone e reparti a seguito del lockdown e del rientro in azienda”. L’idea della caccia al tesoro ci è venuta proprio in seguito al brief del cliente, che ha parlato di un “percorso di consapevolezza” e di un’”attività in natura”.

Ci siamo messi al lavoro e abbiamo proposto una caccia al tesoro, durante la quale i diversi team, sparpagliati sul campo (un’area boschiva privata con infiniti nascondigli), dovranno cercare una serie di check-point;  qui troveranno i pezzi di un maxi-puzzle con un’immagine simbolica ed evocativa che – tutti insieme – dovranno comporre. L’evento consisterà, quindi, non solo una sequenza di punti da trovare: divertenti sorprese lungo il percorso aspettano i partecipanti, che saranno così stimolati a interagire tra loro per riuscire a risolvere il puzzle nel tempo dato.

Un’altra applicazione che trovo molto interessante e coerente è in ambito sicurezza sul lavoro. Una caccia al tesoro è una soluzione molto smart per trasformare una noiosa sessione di re-training o di formazione obbligatoria in un evento divertente e memorabile, in cui i check-point diventano gli argomenti obbligatori della sessione, che saranno approfonditi attraverso esercizi e giochi specifici. Vuoi lavorare sulla movimentazione manuale dei carichi? Bene, allora costruisci un paranco. Se invece vuoi scoprire le differenze tra rischio reale e percepito, allora ti prepareremo un bel quesito da recuperare in cima a una cascata.

Aspetti organizzativi e progettuali

Per quanto riguarda l’organizzazione della sessione di formazione esperienziale basata sulla caccia al tesoro, buona parte degli elementi da tenere in considerazione sono gli stessi su cui dobbiamo fare attenzione nell’organizzazione di un evento di orientamento: condizioni meteo in primis, ma anche numerosità del gruppo, numero di stazioni, organizzazione dei tempi, ecc.

In merito a quest’ultimo punto, l’attenzione maggiore va al fatto che spesso i tempi di erogazione sono fissi, e non è possibile sforare più di tanto.
Cosa fare se il gruppo proprio non riesce a trovare un punto?
Quanto dobbiamo guidarlo e quanto invece dobbiamo essere asettici?

Tutti questi aspetti vanno ben chiariti in fase di preparazione dell’evento, in modo che tutti gli operatori agiscano nello stesso modo e rispettino i tempi per far combaciare eventuali incastri. Spesso un set di radio, su un canale separato, da dare a tutti gli operatori, soprattutto in caso di eventi complessi o numerosi, può essere una buona idea.

Anche in questo caso è bene valutare con attenzione quali figure professionali coinvolgere (ad es. Guide Ambientali Escursionistiche, Guide Turistiche, ecc.) in base alle caratteristiche e alla difficoltà del percorso e per garantire una copertura assicurativa specifica, a completamento di quella generale.

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Roberto Locatelli

Roberto è il responsabile dei progetti di formazione di People Group. Formatore, appassionato di neuroscienze e Guida Canyon, è sempre alla ricerca di nuovi modi per conoscere e interpretare la realtà che ci circonda.